Distrutta la diga vicino a Nova Kakhovka in Ucraina. Una tragedia nella tragedia
Mentre continua il rumore dei raid aerei, alle 06:30 dello scorso 6 giugno, abbiamo ricevuto notizie ancora più inquietanti. Quello che temevamo da tempo è diventato realtà: l’importante diga vicino a Nova Kakhovka è stata distrutta e gran parte della provincia di Kherson (un area di 28.000 chilometri quadrati) è andata sott’acqua. Dai villaggi e dalle città quasi allagate, vicino all’enorme fiume Dnepr, sono in corso molte evacuazioni sia con autobus che treni.
Durante le operazioni di evacuazione, alcuni poliziotti sono stati feriti a causa dei continui bombardamenti nella città durante i quali è stata bombardata anche l’università di Kherson pochi giorni fa. L’esercito russo si trova al di là del fiume Dnepr vicino alla città di Kherson.
Evacuazione
Il team di Cristiani per Israele Ucraina ha immediatamente informato i leader delle comunità ebraica della province di Kherson e di Zaporizhzhya che i nostri autobus e furgoni per l’evacuazione sono pronti per l’uso.
Ci domandiamo se ci sarà ora una nuova ondata di profughi ebrei che vogliono arrivare in Israele.
L’Ucraina continua ad affrontare “piaghe” e tragedie nella tragedia; ma le inondazioni, per quanto gravi possano sembrare, sono ancora gestibili e risolvibili.
Cosa succederebbe se un grave disastro colpisse la più grande centrale nucleare d’Europa a Energodar, a 40 chilometri dalla grande città di Zaporizhzhya?
Questo è un motivo di grande preoccupazione! L’impianto è sotto controllo russo sin dall’inizio della guerra, ma vi lavorano migliaia di operai ucraini!
Il lavoro non si ferma!
Negli ultimi giorni, abbiamo consegnato, grazie all’aiuto di molti fedeli volontari locali, 26.000 chili di prodotti alimentari.
In Ucraina infatti sosteniamo sedici mense che aiutano principalmente gli anziani ebrei bisognosi, i malati e i rifugiati. Un paio di volte a settimana, le persone possono andare a ritirare i pasti, oppure i pasti sono consegnati direttamente alle case delle persone. Gli anziani e, in particolare i sopravvissuti all’Olocausto, hanno paura di uscire per le strade di Kiev a causa dei numerosi attacchi con droni e razzi. Solo a Kiev sosteniamo quattro mense per i poveri. Non possiamo ignorare le richieste di continuare a sostenere quelle mense, così come di consegnare ancora più pasti agli anziani e ai rifugiati ebrei!
Purtroppo, non prevediamo che la situazione migliorerà nel tempo!
Lo scorso 13 giugno abbiamo portato 1300 pacchi alimentari in Odessa. Il team che ha compiuto questa operazione è tornato sano e salvo a Vinnitsa la notte seguente.
Il giorno dopo, Odessa è stata nuovamente colpita brutalmente con missili provenienti da navi stanziate nel mar Nero.
In tutto questo, desideriamo continuare a lavorare senza fermarci.
Aiutateci a continuare questo lavoro, ogni contributo è prezioso.
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Causale: emergenza Ucraina
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