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Trump è tornato: quali sono le conseguenze per Israele?

- 14 Novembre 2024

Donald Trump è tornato. È stato eletto 47° Presidente degli Stati Uniti d’America. Presterà giuramento a gennaio 2025.

Molti credono che Dio abbia miracolosamente salvato Trump da un attentato, in modo da farlo diventare Presidente.

Il primo mandato di Trump è stato caratterizzato da un forte sostegno a Israele e al popolo ebraico e da un serio impegno per costruire la pace tra Israele e i palestinesi.

Ha spostato l’ambasciata statunitense a Gerusalemme. Ha dichiarato legale l’occupazione israeliana delle alture del Golan. Ha lanciato il suo “affare del secolo”. Si è ritirato dal JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action, Piano sul nucleare iraniano) e ha imposto pesanti sanzioni all’Iran, il grande nemico di Israele. Ha interrotto i finanziamenti all’Autorità Palestinese per il suo sostegno al terrorismo e all’agenzia per i rifugiati palestinesi UNRWA, definendola un’operazione “irrimediabilmente difettosa”.

L’ambasciatrice statunitense di Trump presso le Nazioni Unite, Nikki Haley, è stata una convinta sostenitrice di Israele a fronte di molte ostilità. Quando Trump ha ritirato gli Stati Uniti dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2018, Haley ha detto che gli Stati Uniti avevano dato all’organismo per i diritti umani “un’opportunità dopo l’altra” per apportare cambiamenti. Ha denunciato il Consiglio per “il suo pregiudizio cronico nei confronti di Israele” e ha lamentato il fatto che tra i suoi membri vi siano accusati di violazione dei diritti umani come Cina, Cuba, Venezuela e Repubblica Democratica del Congo.

Non c’è dubbio che Donald Trump continuerà a essere un forte sostenitore dell’esistenza dello Stato ebraico di Israele. E non c’è dubbio che sarà molto più favorevole ai diritti e agli interessi di Israele di quanto lo sarebbe stato Harris.

Ma accadrà è ancora tutto da vedere. La situazione mondiale di oggi è molto più complicata di quattro anni fa e Trump ha rivelato poco su quali saranno i dettagli delle sue politiche nella regione nei prossimi quattro anni. Probabilmente perché non lo sa ancora.

Molto dipenderà dalle persone che nominerà in posizioni chiave, come il Consigliere per la sicurezza e il Segretario di Stato. I membri chiave della sua precedente squadra per il Medio Oriente, tra cui il genero ed ex consigliere, Jared Kushner, e l’ambasciatore in Israele David Friedman, non dovrebbero far parte di una seconda amministrazione Trump.

L’ultimo Segretario di Stato della prima amministrazione Trump, Mike Pompeo, è stato un esplicito e articolato sostenitore dei diritti di Israele all’autodifesa e dei diritti di Israele alla sovranità su Gerusalemme, Giudea e Samaria. Come si comporterà il segretario di stato in pectore, Marco Rubio?

Sebbene Trump abbia espresso alcune opinioni dal 7 ottobre, è difficile prevedere quali posizioni politiche precise assumerà su questioni chiave e complesse come la continua guerra a Gaza contro Hamas, il conflitto in Libano contro Hezbollah e l’escalation del conflitto con l’Iran.

“È probabile che Trump continui la sua politica di coinvolgere i Paesi arabi del Medio Oriente negli accordi di Abramo”.

Riguardo a Gaza, Trump ha detto a Netanyahu: “Ottenete la vostra vittoria e fatela finita. Devono finire le uccisioni.” Ha aggiunto: “Darò a Israele il sostegno di cui ha bisogno per vincere, ma voglio che vincano in fretta, non sarebbe bello se potessero vincere in fretta? E noi dobbiamo lasciarli vincere in fretta. Riporteremo la civiltà e la pace in Medio Oriente”. Tuttavia, non ha rivelato quale sarà la sua strategia per ottenere questa vittoria.

È probabile che Trump continui la sua politica di coinvolgere i Paesi arabi del Medio Oriente negli accordi di Abramo. Ha dichiarato: “Voglio vedere il Medio Oriente tornare alla pace e alla vera pace, ma una pace che sia duratura, e questo accadrà”, ha detto, suggerendo di poterla realizzare perché “è stato rispettato in medio-oriente” e ha avuto “grandi relazioni con molte persone”.

Pur sostenendo la pace attraverso la forza, Trump ha promesso di fermare le guerre piuttosto che iniziarle. “Sapete, non abbiamo avuto guerre [nel mio precedente mandato], per quattro anni non abbiamo avuto guerre, tranne che per aver sconfitto l’ISIS, e lo abbiamo fatto in tempi record. Ma non abbiamo avuto guerre. Hanno detto “inizierà una guerra”. Io non inizierò una guerra. Ho intenzione di fermare le guerre”.

Trump ha ripetuto che non permetterà all’Iran di acquisire un’arma nucleare. In risposta a una domanda su Biden che faceva pressione su Israele affinché non attaccasse gli impianti nucleari iraniani, ha detto: “È quello l’obiettivo, giusto? Non sono d’accordo con lui, non è proprio lì che bisognerebbe puntare?”.

Ora che l’Iran, secondo gli esperti, ha raggiunto la capacità di costruire una bomba nucleare in poche settimane, sarà interessante vedere come gestirà la questione.

Preghiamo per Donald Trump mentre si prepara a un altro mandato come Presidente, affinché sia uno strumento nelle mani di Dio e si sottometta alla volontà e agli scopi rivelati da Dio. Preghiamo per gli Stati Uniti, affinché il Signore porti unità e riconciliazione.